mercoledì 3 giugno 2015

Eravamo così.

Lo si nota soprattutto nei luoghi di villeggiatura: non hai fatto in tempo a respirare l'aria buona per cui sei arrivata fino a là che tuo figlio sta già correndo con un altro bambino.
Non si sono mai visti, nemmeno una formalità - Giochiamo insieme? -, ma ora sono indistinguibili in un polverone di sabbia.






Eravamo al mare, un mare di famiglie e facce uggiose e previsioni meteo in costante aggiornamento dagli iPhone. Il bagnino mi ha aperto solerte l'ombrellone e sistemato il lettino in direzione del sole. Mi sono distesa e ho iniziato a tirar fuori dal borsone palette e creme e riviste vecchie di sei anni prima, e un Houellebecq vecchio pure lui. Come mai non l'avevo mai letto prima? E per quale motivo la Canalis non si è poi sposata con Clooney, mi stavo chiedendo, poi sono arrivate domande più urgenti: BabyP dove sei? Dove seeeei?
Lei era davanti al mare, insieme a un bambino biondo, a roteare, spalare sabbia e fare gli assalti alle onde. Il sole si è fatto alto nel cielo, e loro sempre a roteare e spalare e assaltare. Un occhio a loro e uno alla Canalis stretta a Clooney sulla Harley, un occhio a loro e uno a Houellebecq.
BabyP si è avvicinata al mio lettino:
- Posso fare il bagno con lui?
- Lui chi?
- Lui, lui!
Ma scusa non sai come si chiama? Non vi siete presentati?
- Eh?


Ecco, i bambini non si presentano. Non chiedono il nome né la stirpe né l'inquadramento aziendale. Non googlano, non danno una sbirciatina sul profilo Facebook né su quello Twitter, neppure un aggancio su Linkedln. Eppure scelgono qualcuno, uno su cento, per roteare e spalare e assaltare le onde.
Quel qualcuno è un centro che rotea come gli altri, ma luccica di più, come il mare a mezzogiorno. Il nome viene dopo, le affinità sono una stupidaggine: i bambini sono affini alle profondità del mare.

L'identità degli adulti, invece, è una costruzione artificiale contro gli altri: il mio cognome è più lungo del tuo, il mio lavoro è più prestigioso del tuo, io fingo meglio di te.
E le fondamenta? Nessuno ricorda più da dove si è partiti, solo una nostalgia liquida di come eravamo prima di tutta l'impresa edile-esistenziale.


Eravamo così, una bambina bruna e un bambino biondo, seduti vicini vicini e con lo sguardo rivolto al mare. Era sufficiente, anzi era necessario, stare così vicini, il sole dolce sulla pelle e il presente, quel mare pieno di puntini luccicanti, davanti.  




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