giovedì 22 novembre 2012

Schopenhauer e l'amore.

Schopenhauer è uno dei filosofi che mi piace di più. 


Nella prima metà dell'Ottocento dominava la filosofia hegeliana: lui la detestava e la criticava apertamente. Fissava le sue lezioni all'università di Berlino in concomitanza di quelle - affollatissime - di Hegel, e si ritrovava a parlare ai muri. 


Che ci sia Hegel a fare lezione nell'altra aula?

Non godeva di popolarità, dunque. 

Era pessimista quando tutti i suoi colleghi proponevano filosofie allegre e consolatorie. 
La nostra essenza è la volontà di vivere, cieca e irrazionale, che ci spinge a continuare ad affannarci alla ricerca di qualcosa, nonostante tutto sia solo dolore e noia e bisogno. Il nostro è il peggiore dei mondi possibili.

Proponeva, per liberarci dalla sofferenza cosmica, l'ascesi, la massima indifferenza a tutto, il puro nulla. E, intanto, lui predicava bene e razzolava male. Altro che digiuno e castità: era goloso, litigioso, taccagno, egoista, intrecciò diverse relazioni puramente sessuali con donne. 

Disprezzava gli uomini, ma amava gli animali. In particolare, il suo barboncino che si portava come commensale al ristorante.


"Il mio cane è trasparente come il vetro" 
(Schopenhauer)


Fu il primo filosofo occidentale a studiare e importare concetti dalla sapienza orientale iniziando una tendenza che si sarebbe involuta per scopi commerciali.

La concezione più sconvolgente di Schopenhauer è quella sull'amore, "interesse della specie", "demonio maligno".
L'amore non è nient'altro che l'impulso della volontà che, attraverso apparenze ingannatrici (teneri sentimenti, parole dolci, sguardi rapiti), realizza il suo scopo più alto: la generazione di un nuovo essere. Perpetuare la specie significa per il filosofo rendere eterna anche la sofferenza. 

Ancora più sconvolgente è stata la reazione di una classe interamente maschile, misogina, dove l'amore fa rima con sesso (romanzato, iperbolizzato, mitizzato) e che trascorre il tempo a scrivere volgarità come commento alle citazioni romantiche di Facebook delle coetanee. 
Loro si sono scandalizzati. E hanno iniziato a parlare di sentimenti, citare Baglioni (Baglioni?), affermare con sicurezza che loro si sposeranno, e per amore. 

E, così, ci siamo tutti liquefatti come miele scaldato in un pentolino con un goccio d'acqua.

Io, ormai fatta di miele, aggiungo che, da quando il "genio della specie"
ha sconvolto e ingarbugliato tutto per far arrivare BabyP,
il mio è diventato il migliore dei mondi possibili.




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